PREMESSA:
Questo articolo è stato scritto sulle basi del libro “Conversazioni con Dio – Libro primo”, per sapere di più su questi articoli e sul libro in questione vai alla pagina: Conversazioni con Dio – Indice dell’estratto.
Amore.. relazioni.. sesso.. insomma raccogliamo in questo articolo l’argomento più intricato di tutto l’universo 😀 nella speranza che i concetti espressi in questo libro in merito, possano portare una maggiore chiarezza e saggezza nell’affrontare questo campo così intricato, quanto bello, della vita.
NON GIUDICATE IL SESSO
Giudizi e aspettative ci allontanano dalla gioia nelle relazioni.
Tutti i giudizi sul sesso ad esempio.
La nostra società lo ha ricoperto di vergogna, lo ha associato al peccato, al male; abbiamo anche creato delle distinzioni tra uomo e donna, cosicché vengano biasimate le donne che esprimono appieno la loro sessualità.
Abbiamo accettato di ritenere la rinuncia al sesso come qualcosa che avvicina a Dio.
E invece ovviamente il sesso è gioia, ed è sacro, è una straordinaria espressione d’amore e quello che abbiamo sempre desiderato è amare ed essere amati. Dio ci esorta a divertirci col sesso, a giocare col sesso. Senza paranoie. Vogliamo il sesso senza amore? Se lo scegliamo e ci va bene per descriverci Chi siamo allora va benissimo per noi, fino a quando non avremo cambiato idea.
SESSO: QUALI PALETTI METTERE
Dio è fiero, dice che ha scelto una maniera deliziosa per farci moltiplicare.
L’unica cosa da evitare, per la legge causa/effetto e perché difficilmente descriverebbe Chi siamo e chi vogliamo essere, è quella di distruggere l’innocenza sessuale, o il servirsi del sesso per il potere o per scopi nascosti, in generale per qualsiasi proposito al di fuori dalla pura gioia.
La rinuncia non è una regola, ma la conseguenza per chi ha scelto la via dell’anima, perché arrivati a un certo appunto le attività dell’anima sono molto più appaganti.
“Dovrebbe piacervi, solo che non potete confessare a nessuno che vi piace” (ndr: problema soprattutto femminile)
LO SCOPO DEI RAPPORTI – Introduzione
Perché i rapporti sono complicati? Perché sono sempre una sfida, richiedono si esprimano e si sperimentino aspetti sempre più elevati di sé. Senza un rapporto con qualcosa che è Altro da te, ciò non sarebbe mai possibile. “In assenza dell’altro, tu non esisti”.
LO SCOPO DEI RAPPORTI – Trattato
Lo scopo di un rapporto dovrebbe essere costruttivo, per costruire chi sei veramente, per decidere quale parte di te stesso ti piacerebbe far emergere.
Spesso invece i rapporti hanno inizio per motivi sbagliati: per mettere fine alla solitudine, per colmare un vuoto, per assicurarsi l’amore, o qualcuno da amare. Per completarsi servendosi di un partner. E spesso non ci accorgiamo, ci sentiamo semplicemente “innamorati”, quando semplicemente stiamo per soddisfare un bisogno tramite l’altra persona e magari l’altra persone vuole fare altrettanto, si tratta di una transazione..
Il partner viene quindi incaricato, sottoposto a una incredibile pressione, per cui costituisce la salvezza dell’altro, che prima non era “niente”, e questo lo rende schiavo nell’essere qualcosa che lui o lei non è; fino a quando non si cede e si torna ad essere se stessi.
Lo scopo non è trovare qualcuno che ci completi, ma qualcuno con cui condividere la propria completezza.
Non abbiamo bisogno di nessuno per sperimentare appieno chi siamo, però per un paradosso, senza un altro, non siamo nulla (ndr: il concetto del relativo spiegato prima).
SANO EGOCENTRISMO
Dio ci esorta ad essere egocentrici nelle relazioni, di pensare a noi stessi, di non focalizzare l’attenzione sull’altro, perchè questo costituisce la causa del fallimento dei rapporti.
Bisogna amare se stessi, solo così si riusciranno ad amare gli altri. Siamo invece abituati a cercare l’amore per noi stessi attraverso l’amore per un altro (inconsciamente pensiamo: se riesco ad amare gli altri, gli altri ameranno me).
QUALI RELAZIONI HANNO SUCCESSO?
Il successo di una relazione non è determinato dalla sua durata. Non dobbiamo preoccuparci di questo, ma possiamo cercare di non fare partire rapporti con motivi sbagliati.
Una buona premessa potrebbe essere quella di creare un’opportunità per esprimere noi stessi in maniera completa, per elevare la nostra vita alla più alta potenzialità ed eliminare ogni falso pensiero o idea meschina sul nostro conto, per una riunione finale con Dio, attraverso la comunione di due anime.
SPECCHIARSI IN UN RAPPORTO
In sostanza quello che accade in un rapporto è che le persone tendono a vedere di sé quello che noi vediamo di loro. E tendono a vedere in loro anche quello che vedono in noi.
Perciò in un rapporto possiamo aiutare gli altri a ricordare chi sono, e lo possiamo fare in due modi:
1. Ricordando loro Chi Sono (cosa difficile perché forse non ti crederanno) provando ad avere una visione ampia, scorgendo negli altri più di quanto essi ti stiano mostrando (trattenuti per paura); appena lo facciamo notare loro si sentiranno finalmente autorizzati ad esibire questa parte che noi abbiamo riconosciuto.
2. Ricordando Chi Siamo (molto più facile, facendolo con costanza l’altro si riconoscerà in te).
COSA FAREBBE L’AMORE?
Al momento della crisi in tutti i rapporti umani esiste un’unica domanda: Che cosa farebbe adesso l’amore?
L’amore farebbe la scelta più alta. Che vuol dire ad esempio, in una situazione di abuso, decidere di porre fine all’abuso. Perché anche la vittima di un abuso fa un torto all’altro se lo lascia fare perché gli permette di perpetrare il suo comportamento.
Trattare gli altri con amore non significa necessariamente permettere al prossimo di fare quello che vuole.
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