Si parla di stage, di questi workshop, solitamente della durata di 1 ora, in cui i ballerini apprendono qualcosa da un insegnante di un’altra scuola, da un artista noto, da qualcuno che comunque ha la sua importanza nell’ambiente.

Gli stage solitamente sono inseriti in un contesto specifico: festival, serate, giornate extra di studio.

PREMESSA
In questo articolo dirò la mia opinione personale, lancerò le mie critiche, ma devo specificare che il discorso sarà generico e riferito alla maggior parte di queste occasioni didattiche, non tutte. Non voglio far di tutta l’erba un fascio, questi stage di cui parlerò possono anche essere organizzati in modo funzionale ed efficace, purtroppo però da quello che vedo attorno a me, questi casi sono ancora la minoranza.

SI PARLA DI BALLO SOCIALE

Partiamo dall’idea che si parla di ballo sociale che in poche parole è un mondo a sé stante nell’universo della danza.
Il ballo sociale non è un ballo coreografato, non si impara nulla a memoria, è un ballo che si improvvisa, che potenzialmente si può ballare con qualsiasi partner balli lo stesso genere di ballo.
E’ un qualcosa che nella storia è sempre esistito e la sua funzione sociale è il fulcro centrale. Magari una volta tutti questi balli erano molto meno elaborati, ma stiamo parlando sempre della stessa cosa, che semplicemente con il tempo e la fusione di balli con altri balli, si evolve.

ASPETTI PRINCIPALI DEL BALLO SOCIALE

Possiamo riassumere brevemente gli elementi principali del ballo sociale, su cui andremo a battere in questo articolo:

  • Improvvisazione: è un ballo improvvisato, e il coreografo è principalmente l’uomo.
  • Naturalezza: il fine è far diventare questo ballo il più naturale possibile; anche l’uomo che si occupa di condurlo dovrebbe cercare con l’allenamento di far diventare tutto più naturale possibile, affinchè la sua concentrazione possa andare sull’ascolto della dama e della musica, piuttosto che sulla tecnica.
  • Seguire la musica: non si balla a casa, si balla interpretando la musica; i ballerini sono musicisti da pavimento, questo è fondamentale, l’uomo ha il compito di ballare in connubio con la musica, e la sua dama fara altrettanto, solo così ci sarà vera connessione tra i due.
  • Guidare e seguire: cavaliere e dama devono sapere svolgere alla perfezione il loro ruolo; ovvero l’uomo quello di guidare la dama, la dama quello di farsi guidare dal cavaliere; il ballo può essere anche molto semplice, ma la vera magia della danza si crea quando entrambi i ballerini sanno eseguire senza esitazioni ognuno il proprio ruolo.

BUSINESS

Spendo pochissime parole su questo, perchè è un concetto banale e scontato, ma non va dimenticato. Il ballo sociale per molti è una passione, da seguire a tutti i costi, per pochi… è sì una passione ma anche un business. Elemento non trascurabile perchè è il motivo principale delle incoerenze che metto in evidenza in questo articolo.

Detto tutto questo vediamo anzitutto quale sarebbe la logica più intelligente da adottare in questo mondo.

APPRENDIMENTO TIPO

Per essere dei ballerini da ballo sociale, bisogna imparare uno o più balli. Bisogna impararli per forza perchè si seguono determinate regole; quelle regole comuni ci permettono di ballare in armonia con il nostro/a partner che segue le stesse regole. Se ognuno seguisse le proprie regole personali non ci sarebbe armonia.

In realtà ci sono più cose che possono venire apprese:

  • Le regole di base: come seguire il tempo della musica, con quali passi, con quali pause, l’andatura, ecc. E le cose che si possono o non possono fare.
  • La tecnica di guida per il cavaliere: come guidare la ballerina nel ballo.
  • La tecnica di ascolto per la dama: come seguire le guide del cavaliere nel ballo.
  • La tecnica del ballo: cosa che si può curare con il tempo; il ballo esige un’impostazione particolare di pesi, postura, dinamica, ognuno il suo. Questa cosa si può curare con il tempo.
  • L’estetica del ballo: cosa già più discutibile; il ballo dev’essere anzitutto piacevole per il proprio partner; non è previsto nel ballo sociale di essere visti da qualcuno di esterno alla coppia. Però è giusto rendersi piacevoli proprio per il partner con cui state ballando.
  • Il repertorio di figure: cosa l’uomo può guidare.
  • Come comportarsi a seconda delle varie situazioni: praticamente la donna impara a farsi guidare nelle varie figure (ma lo fa con esperienza, pratica e regole generali perchè le figure possibili sono infinite, la donna non può studiare a figure e non può leggere nella mente del ballerino).

 

METODO

Come ho già scritto nell’articolo precedente (il metodo nel ballo sociale) c’è bisogno di metodo.
Non possiamo permetterci di chiedere agli apprendisti di allenarsi ogni giorno, per tot ore, il ballo è un’attività hobbistica, almeno per il 99% di chi lo pratica, sempre restando nell’ambito del ballo sociale. Solitamente l’apprendista ha a disposizione, per ogni stile di ballo, circa 1 ora alla settimana; quest’ora dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile.

NON FINE A SE’ STESSA

Se l’ora di apprendimento fosse fine a sé stessa, o perlomeno se fosse una lezione singola non inserita in un contesto, sarebbe ben poco utile. Si parla di acquisizione di nuovi movimenti, logica, coordinazione; non si sviluppa in un’ora si sviluppa con…

ALLENAMENTO COSTANTE

Esatto, queste capacità da acquisire, vanno allenate, in modo costante nel tempo; ecco che con la ripetizione e un metodo graduale, cioè un metodo in cui gli elementi vengono introdotti gradualmente, man mano che si prosegue, l’apprendista riesce a far sue le nuove skill. C’è bisogno di tanta ripetizione e ripetizione mirata; ogni cosa dev’essere funzionale a quella successiva, e non dev’essere dimenticata. Anzi il tutto dev’essere proprio pianificato con attenzione, solo così possiamo far sì che le cose studiate vengono introdotte per gradi e che ci sia una funzionalità su ogni cosa che si studia, per gli argomenti di studio successivi. Nulla al caso insomma..

STAGE

In questo discorso si capisce facilmente che questi stage, della durata di un’ora, svolti sporadicamente nel corso di eventi stagionali, e che comunque non hanno alcun seguito e legame tra di loro, si capisce che la loro utilità è veramente scarsa.
Anche un’ora intera di pasitos (passi individuali non in coppia) diventa fine a sé stessa se fatta una volta soltanto ogni 3 mesi e soprattutto mai ripetuta, ma ogni volta variata, con sequenze diverse, insegnanti diversi, approcci diversi.
Ne restano sicuramente delle cose utili, ma solo a livello di spunti e piccoli input appresi.

PIU’ METODO, MENO STAGE
Quindi io dico la mia, cioè che ci si dovrebbe dedicare di più a sviluppare dei metodi di allenamento e apprendimento efficaci, distribuiti nel tempo, e meno a inquinare la mene, il tempo, il portafogli, degli apprendisti con questi fantomatici eventi dai fantasmagorici stage, tenuti dai superlativi artisti più forti della galassia.
Ovviamente questa è una mia opinione personale e siccome sono nel mio blog mi permetto di scrivere tutto quello che mi passa per la testa.

PRO E CONTRO DEI FESTIVAL

Nel prossimo articolo vi dirò ancora la mia riguardo agli Stage, in questo caso gli stage all’interno del contesto dei Salsa Festival: Salsa Festival: pro e contro.

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